Sfortunatamente, in tante imprese e aziende hanno dei problemi per via della finta malattia e della violazione legge 104. In pratica, ci sono diversi furbetti che fingono di star male per evitare di andare al lavoro. Vediamo quali sono i comportamenti che dovrebbero destare maggiori sospetti nel datore di lavoro tanto da richiedere maggiori indagini e approfondimenti, anche con lo scopo di liberarsi di certi pesi morti che affossano la redditività dell’impresa e i suoi affari.
Il certificato arriva al rientro delle ferie
Se invece di vedere arrivare il dipendente che deve rientrare dalle ferie, arriva invece il certificato di malattia, allora è il caso di farsi qualche domanda. In un’azienda dove ci sono persone che sono solite fare così, è facile che si tratti di finta malattia che merita quindi ulteriori approfondimenti. Richiedere la visita domicilio del medico del lavoro è il primo step. È facile che molti usino questo sistema proprio per allunarsi le ferie e stare in vacanza senza pensare al lavoro il più a lungo possibile.
La malattia cade a ridosso delle festività
I dipendenti un po’ lavativi che vogliono allungare i periodi a casa dal lavoro senza però prendere lo stipendio, sono soliti inviare il certificato di malattia proprio a ridosso delle festività. Quando ci sono feste comandate, è facile che si allunghino la permanenza a casa con questo stratagemma senza star male sul serio.
Il dipendente sta male prima del weekend
È praticamente normale sospettare che qualcosa non vada, se un diapente è solito star male proprio prima che inizi il fine settimana. Se c’è qualcuno che puntualmente sta poco bene il venerdì per farsi un weekend lungo, conviene sentire un investigatore privato Brescia che è specializzato proprio in questo settore della finta malattia. È un’ottima risorsa per sapere che cosa succede e avere le prove per un giusto licenziamento; spesso e volentieri, purtroppo, chiamare il medico del lavoro non porta a nulla perché le richieste sono troppe, talmente tante che non riescono a starci dietro.